Diabete: le peculiarità di gestione nell'anziano
Questo sito è esclusivamente dedicato a professionisti del settore sanitario che risiedono e/o lavorano in Italia
La tempestiva titolazione dell'insulina basale, oltre a ridurre il rischio di ipoglicemia tramite l'autogestione del paziente, può migliorare il controllo glicemico nelle persone con diabete.
È stata osservata una differenza significativa in termini di riduzione del peso corporeo e costo totale del trattamento.
Come confermano dati real world, l’ipoglicemia causata dal digiuno prima delle analisi emato-chimiche è piuttosto comune nei pazienti con diabete e potrebbe portare a conseguenze pericolose per chi ne va incontro.
Una valutazione critica offre le basi per decidere se utilizzare i risultati di uno studio nella pratica clinica.
I dati indicano la necessità di interventi urgenti per migliorare il monitoraggio e la gestione del controllo glicemico a livello mondiale.
I valori riguardanti il tempo dentro, al di sopra e al di sotto dell’intervallo target di glicemia potrebbero integrare i livelli di A1C in un'ampia gamma di pazienti diabetici.
Un’elevata variabilità glicemica al ricovero si associa a un peggioramento degli esiti in ospedale in pazienti diabetici con sindrome coronarica acuta sottoposti a intervento coronarico percutaneo.
La medicina moderna sfrutta i nuovi materiali biodegradabili e le tecnologie wireless per creare dispositivi impiantabili che possono aiutare i pazienti a superare diverse condizioni patologiche senza i disagi tipici dei device di vecchia generazione.
Un’elevata variabilità glicemica dopo un intervento di chirurgia ortopedica si associa a una maggiore durata del ricovero e a complicanze ospedaliere; tale associazione si mantiene anche nei pazienti non diabetici.
Gli attuali strumenti di predizione della remissione del diabete di tipo 2 dopo chirurgia bariatrica forniscono risultati affidabili anche sul lungo periodo (fino a 5 anni) e per interventi diversi dal bypass gastrico Roux-en-Y.
Un recente studio svela nuovi dettagli sul meccanismo d’azione della metformina, aprendo la strada anche a nuove possibili strategie terapeutiche per migliorare la sensibilità insulinica nei pazienti diabetici.
Utilizzando le più moderne tecniche di editing genetico, un gruppo di ricerca statunitense ha dimostrato che è possibile modificare in utero alcuni geni metabolici, aprendo così la strada a possibili terapie prenatali anche per malattie metaboliche dell’uomo
Oltre 100 trilioni di microrganismi provenienti da circa 1.000 specie diverse popolano l’intestino umano formando il microbiota, un vero e proprio ecosistema il cui ruolo nel mantenere la salute umana è sempre più riconosciuto.
Il diabete mellito è una malattia eterogenea, nella quale l’iperglicemia può avere diverse origini. Già nel 1936 si riconobbe questa eterogeneità, distinguendo le 2 forme classiche di diabete: il tipo 1 e il tipo 2. Oggi si sa, però, che esistono anche forme rare di diabete, spesso di origine genetica, come il diabete giovanile a esordio nella maturità (MODY) e il diabete neonatale.
La neuropatia diabetica periferica (DNP) è una delle più comuni complicanze microvascolari del diabete. Un recente studio giapponese è riuscito a dimostrarne, per la prima volta in modo quantitativo, l’associazione con la variabilità glicemica.
Il periodo delle festività natalizie può rappresentare un momento critico per i pazienti diabetici che, oltre ad un’adeguata attività fisica e al regolare monitoraggio dei livelli di glicemia, devono tenere sotto controllo l’alimentazione.