
Lo studio BRING-UP Prevention¹
Analisi di Registro hanno dimostrato che l’aderenza alle raccomandazioni delle Linee Guida, relativamente alle strategie di prevenzione secondaria, risulta essere largamente insufficiente.¹
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Analisi di Registro hanno dimostrato che l’aderenza alle raccomandazioni delle Linee Guida, relativamente alle strategie di prevenzione secondaria, risulta essere largamente insufficiente.¹
Le manifestazioni acute o croniche della malattia cardiovascolare aterosclerotica rappresentano solitamente stadi avanzati della malattia e un carico patologico maggiore.1
La malattia del trapianto contro l'ospite genitale nelle donne sottoposte a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche
La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), come definita dalla Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease (GOLD), è una patologia polmonare eterogenea caratterizzata da sintomi respiratori cronici come dispnea, tosse, espettorato e riacutizzazioni.1
La progressione del diabete autoimmune di tipo 1 (T1D) è graduale, spesso la patologia è identificabile mesi o addirittura anni prima della comparsa dei sintomi.2-4 Grazie allo screening è possibile diagnosticare la condizione con largo anticipo.4 Leggi le storie di alcune persone che convivono con il T1D autoimmune e scopri quali sono i fattori di rischio da considerare quando si decide quali pazienti sottoporre a screening.
Il diabete autoimmune di tipo 1 (T1D) è una malattia progressiva in cui il declino delle funzioni delle cellule beta inizia di solito mesi o talvolta anni prima che si osservino i sintomi clinici.2-4 È possibile identificare i pazienti a rischio di sviluppare il T1D prima che i sintomi clinici vengano notati dal medico o dallo stesso paziente.4
Un ritardo nello screening del diabete autoimmune di tipo 1 (T1D) può aumentare il rischio di chetoacidosi diabetica (DKA) al momento della diagnosi, una complicanza critica potenzialmente fatale, che può portare a uno scarso controllo glicemico e a complicanze neurologiche a lungo termine.1,2 Rilevando precocemente il T1D autoimmune si può ridurre significativamente il rischio di DKA alla diagnosi.3,4
Una revisione delle implicazioni cliniche della stabilità degli eosinofili e della capacità predittiva nella BPCO